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Mayday, salviamo le tartarughe!

Simone ci racconta la sua esperienza SVE in Turchia.

 

Da Maggio a Luglio 2017 mi sono applicato ad un progetto EVS in Turchia chiamato “ALL 4 ENVIRONMENT”.
Si è svolto a Kazanli, un paese della provincia di Mersin, che si affaccia sul Mediterraneo.
Gli obbiettivi di questo progetto erano la cura e la salvaguardia dell’ambiente costiero-marino, in particolare di due specie di tartarughe: Chelonia Mydas (tartaruga verde) e Caretta-caretta.
Per raggiungere questo obbiettivo “3rd Eye Association of Mediterrenean” (Host organisation) si propone di propagandare una maggiore cultura ambientale con l’appoggio dell’università di Mersin, dell’European Voluntary Service, la mia Sending organisation e la comunità locale.
Il mio forte interesse per materie come la biologia e l’ecologia mi ha portato a parteciparvi.

Adulto di Tartaruga Verde (Chelonia Mydas); specie cosmopolita, inserita nella lista degli animali in via d’estinzione a seguito di una forte diminuzione del numero d’individui negli ultimi anni.

 

Si potrebbe essere portati a pensare nulla di difficile o incredibile fino a qui…
Vorrei però spostare la lente d’ingrandimento sul lavoro svolto dal sottoscritto e dagli altri volontari, 16 in tutto, durato due mesi a diretto contatto con l’ambiente e la natura.
Abbiamo partecipato ad attività giornaliere come la pulizia dei nidi e della costa: guanti, cappello e sacchi di plastica sono stati i nostri principali attrezzi per due o tre ore ogni giorno, che passavamo, di fatto, a raccogliere spazzatura portata dalla corrente marina (conseguenza del forte traffico
d’imbarcazioni a largo della costa).
L’obbiettivo di quest’azioni è di creare un ambiente più pulito e di tutelare i cuccioli di tartaruga negli istanti successivi alla nascita, quando devono raggiungere il mare dal nido di sabbia.
Questi sono molto piccoli (misurano circa 5-7 cm nei primi giorni di vita), pertanto la presenza di rifiuti sulla spiaggia può essere un pericolo; possono finire in bottiglie, latte o altro e restarne intrappolati. Sebbene averli visti nascere e portarli fino al loro habitat naturale è stata un emozione indescrivibile.

cuccioli di Chelonia Mydas (sinistra) e Caretta-caretta (destra)

La notte invece eravamo concentrati nella salvaguardia delle tartarughe adulte che, uscendo dall’acqua per deporre le uova, erano più soggette all’attacco di cani randagi (si dica qui per iscritto, erano tanti!).
Con torce a lungo raggio d’illuminazione ci spostavamo lungo 3 km di costa per assicurarci che niente e nessuno stesse disturbando i giganti marini. Non sono mancati i momenti in cui ci fermavamo ad analizzare gli adulti delle due specie di tartarughe marine, durante l’atto di ovoposizione.

Sebbene riconosco le difficoltà che possono esserci state in quest’esperienza, tra orari di lavoro che hanno cambiato la routine quotidiana e qualche attrito all’interno del gruppo (si, in due mesi passati insieme a volte si litiga anche), l’esito del progetto è stato positivo. Ho avuto, infatti, la possibilità di
conoscere nuove persone con culture e tradizioni diverse dalle mie. Non sono quindi mancati anche i momenti di tempo libero che abbiamo trascorso tra falò sulla spiaggia, sport, serate culturali, escursioni e altro ancora.
Durante il progetto abbiamo anche avuto possibilità extra-ordinarie, promovendo tramite flashmobe e meeting con la popolazione turca l’importanza di conservare un ecosistema già precario. L’utilizzo dei socia network e di lezioni teorico e pratiche, riguardanti la vita delle tartarughe marine e la possibilità d’imparare il turco per le relazioni locali, sono stati ugualmente affascinanti e decisive.

escursione in un canyon a Silifke, nel distretto di Mersin

Verso la fine ci siamo più concentrati a terminare i nostri incarichi quotidiani ed a sviluppare un resoconto della nostra esperienza. Vorrei concludere esprimendo il mio personale giudizio dell’attività: nella mia vita ho partecipato a diverse esperienze di volontariato, nella suddetta ho però trovato la presenza di un forte carattere innovativo inerente all’interculturalità della stessa.
Una possibilità unica, in poche parole, che ti consente non solo di arricchire un luogo con il tuo contributo, ma che arricchisce te stesso. Se diversità è sinonimo di ricchezza, a Mersin ho avuto l’opportunità di apprezzare le diversità culturali legate al territorio e alla tradizione dei miei colleghi.
Non avevo incredibili aspettative, ma di sicuro sono ora migliorato personalmente e professionalmente.

 

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