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Samara chiama Italia!

Adriana ci ha inviato questo splendido articolo direttamente da Samara. Sta svolgendo in Russia un progetto di volontariato “Samara SuperVolunteers” co-finanziato dal Programma Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea.

Samara chiama Italia!

Eccomi qui per l’aggiornamento di metà progetto!

Sono qui a Samara da 4 mesi, e ormai mi sento a casa.

Questi mesi sono stati densi di attività e di impegni. È arrivato l’inverno anche in Russia, con neve e temperature che vanno dai -2 ai -15, ma questo non ha fermato le normali attività giornaliere. I russi infatti sono abituati sia alla neve che al freddo, quindi svolgono le normali attività con qualsiasi temperatura e con qualsiasi condizione meteorologica. Anche nella mia scuola le cose sono andate così, e con le prime nevi è stato molto bello uscire con i bambini a giocare nella neve. Nelle scuole russe infatti uscire all’aria aperta a giocare o a passeggiare è un’attività che viene fatta tutti i giorni, tranne quando il termometro scende sotto -10. Le maestre e i genitori sono estremamente attenti nel vestire adeguatamente i bambini. Indispensabili quindi stivali imbottiti, calzamaglie e tuta da sci, nonché sciarpa, cappello e guanti. E per asciugare in fretta i vestiti gelati e fradici di neve, ogni classe è dotata di un armadio asciugatore.

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In questi mesi è stato bello vedere come, pian pianino, i bimbi del mio gruppo stiano crescendo e diventando autonomi. Se le prime settimane dovevamo vestirli noi da capo a piedi, ora riescono a fare tutto, o quasi, da soli.

Il mese di dicembre è stato segnato dai preparativi per il capodanno russo sia nel mio progetto, che nell’intera città. I russi infatti festeggiano il capodanno in grande stile, poichè per loro è la festa che apre ufficialmente una settimana di vacanze che finisce con il Natale ortodosso, il 7 gennaio.

Il 26 dicembre i bambini delle varie classi della mia scuola hanno fatto una recita per i genitori, con la partecipazione di maestre e collaboratori, che è culminata con l’arrivo di Dyet Maros, Padre Gelo, una sorta di Babbo Natale Russo che arriva a capodanno, che ha portato loro dolci e li ha salutati. Con Dicembre Samara è stata addobbata a festa, ovunque splendevano enormi alberi di Natale, e in ogni strada sono state aggiunte luminarie. Con l’arrivo del gelo sono stati anche aperti numerosi Katok, piste di pattinaggio all’aria aperta, dove è possibile pattinare gratuitamente portandosi i pattini da casa.

Essendo il Natale ortodosso il 7 gennaio, il 25 dicembre è stato per me giorno lavorativo come tutti gli altri. Altri volontari hanno chiesto in questo giorno libero, ma ho preferito provare anche questa esperienza, vivere il 25 gennaio come un russo qualsiasi. Questo non vuol dire comunque che non abbia festeggiato, anzi! La settimana prima di Natale ho partecipato ad una serata interculturale organizzata dall’associazione studentesca di Samara, in cui noi ragazzi di varie nazionalità abbiamo parlato delle tradizioni natalizie dei nostri paesi. Il 24 sera abbiamo organizzato una piccola cena tra noi volontari in casa di alcuni amici, e abbiamo passato la vigilia tutti assieme ballando e cantando i canti tipici dei nostri rispettivi paesi, con alcuni amici russi che volevano respirare l’atmosfera natalizia dei paesi europei. È stata una serata molto intima e molto dolce, e mi sono sentita come a casa. Il 25 sera invece siamo stati alla festa natalizia organizzata dalla nostra hosting organization. Anche qui ognuno ha portato del cibo tipico natalizio della sua terra. Abbiamo fatto dei giochi, ci siamo scambiato gli auguri e abbiamo partecipato al il tradizionale scambio di doni.

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Il 31 dicembre infine ho preso l’aereo. Il mio visto scadeva, ed era tempo di tornare a casa per ottenerne uno nuovo.

La pratica di richiesta di nuovo visto ha richiesto più tempo del previsto, nonostante la richiesta di urgenza, in quanto il consolato era chiuso fino al Natale ortodosso.

Infine, il 18 gennaio, sono finalmente tornata a Samara.

La mia prima settimana di rientro è stata segnata dal trasloco in una nuova host family, poiché in quella precedente durante la mia assenza avevano avuto degli imprevisti. Attualmente vivo in una cittadina a circa un’ora e mezza da Samara, ma per fortuna a soli 20 minuti dal luogo dove si svolge il mio progetto. La famiglia è molto giovane, una coppia con una bimba piccola, e sono molto vivaci e dinamici. Rispetto alla città, l’aria qui è molto più pulita, e sono a pochi km da una zona con una vista molto, molto bella sul Volga. Nel tempo libero per ora ho visitato la zona, e ho assistito alle lezioni di inglese che la mia ospite fa nel pomeriggio per alcuni ragazzi. Come volontari attualmente abbiamo partecipato ad una trasmissione televisiva organizzata da alcuni ragazzi, in cui abbiamo parlato di cosa è per noi la Russia e delle differenze rispetto all’Italia.

Altri progetti sono in cantiere nei 2 mesi che mi restano, non vedo l’ora di mettermi ancora in gioco e di mettercela tutta per proseguire al meglio questo progetto!

Da Samara è tutto per ora!

Buona giornata!

 

Adriana Zoldan