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Social Generation: nove mesi nel cuore del Caucaso

Social Generation è stato un progetto SVE co-finanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea della durata di nove mesi che si è svolto a Tbilisi, Georgia. Al progetto hanno partecipato due giovani volontari italiana, Michele e Laura.

I volontari, affiancati da due membri dello staff locale dell’associazione georgiana ICPI, hanno avuto la possibilità di diffondere il concetto di impresa sociale oltre ad organizzare corsi di lingua italiana utilizzando metodologie di apprendimento non formale, svolgere attività con bambini negli asili, organizzare eventi per l’associazione (come l’Italian Cultural evening o gli “Sharing fest).

Il progetto ha permesso di superare vari stereotipi, sia per i volontari sia per la comunità locale, creare una maggiore consapevolezza della cittadinanza europea, sviluppare e diffondere metodologie per un lavoro giovanile maggiormente inclusivo e dare una forte spinta all’ autoimprenditorialità giovanile.

Questa esperienza ha avviato nei volontari un cambiamento di visione della vita e del loro futuro lavorativo, ha stimolato un maggiore interesse nel dare un forte apporto alla società e nel continuare a sostenere e diffondere i principi europei. Alla fine dell’esperienza i volontari si sono scoperti più indipendenti, fiduciosi in se stessi , con un pensiero critico e un’apertura mentale più sviluppate.

Il progetto ha aumentato il senso di responsabilità e solidarietà verso determinati gruppi sociali e società bisognose. I volontari hanno sviluppato competenze per l’inclusione e per la gestione del conflitto in accordo con persone provenienti da background sociali e culturali diversi.

Lavorare in un team internazionale è stato un altro elemento fondamentale per migliorare lecompetenze di autopresentazione e espressione dei volontari, oltre a quelle di ascolto e di leadership.

“Social Generation” è servito anche per l’associazione ospitante ad aumentare la sua esperienza nella gestione di progetti europei e non e ha creato solidi contatti per futuri progetti, grazie  alla possibilità che i volontari diffondano nei loro paesi di origine nuovi elementi professionali e culturali appresi presso la loro associazione.

Creare una società inclusiva basata sulla conoscenza, consapevolezza sociale e tolleranza è stato uno dei principali obiettivi del progetto ed i loro insegnamenti sono stati poi condivisi dai volontari una volta tornati in Italia, sia attraverso incontri organizzati con l’organizzazione di invio sia attraverso la condivisione delle loro esperienze con la famiglia ed amici.