L’ultimo articolo del nostro volontario SVE Gabriele, il quale sta portando a termine la sua esperienza a Ramstein.
Da Ottobre sono successe molte cose in Ramstein. L’Oktoberfest di Ramstein a cui ho preso parte è stato un evento molto divertente. Qui ho potuto assaggiare qualche boccale di birra tedesco e spassarmela insieme ai nuovi amici. Dopodiché è iniziato di nuovo il lavoro nello Jugendbüro. Alla Realschule ho organizzato e gestito corsi nel campo pedagogico: dalla falegnameria ai corsi di calcio, tutto ha avuto luogo sotto la mia responsabilità. I ragazzi si sono divertiti, hanno avuto la possibilità di creare casette e mobili di legno con le loro mani e di partecipare ad attività calcistiche. È stata un’esperienza molto interessante, talvolta stancante, ma allo stesso tempo rilassante. Non si è trattato solamente di insegnare le mie passioni, ma anche di imparare dai bambini e dai ragazzi.
Nel complesso è stato un bellissimo anno a Ramstein, durante il quale ho conosciuto tante persone e ho imparato tanto. In ufficio c’è sempre stato tanto da fare, ma tutto si è sempre svolto in una atmosfera piacevole e amichevole. Il sindaco Ralf Hechler e il vicesindaco Marcus Klein mi hanno accolto come membro di questa comunità e poi c’è molto di più: l’amicizia di Volker Hammel, la serietà lavorativa di Markus Gödtel, le barzellette e la disponibilità ad aiutare di Thorsten Ellmer, il piacevole ambiente della Wendelinus-Grundschule e il lavoro con Andrea e i bambini, le attenzioni materne di Michelle Weber, il reciproco sostenersi e l’amicizia della mia collega europea Cristina, l’amicizia e gli scherzi con la mia collega italo-tedesca Kimberly, il percepibile senso di leggerezza e spensieratezza di Denise e Rebecca, , l’ospitalità della famiglia Fischer e quella della mia amica Ellen Simon, la pazienza del mio insegnante di tedesco e amico Karl Leicht, le conversazioni, gli aneddoti e i deliziosi caffè di Gertrud. Tutto questo non lo dimenticherò mai.
“Da dove vieni?” è la prima domanda che le persone fanno per conoscersi meglio. Io vengo da Firenze
e sono arrivato a Ramstein, perché ho trovato molto interessante il progetto che mi è stato presentato, una possibilità di mettersi alla prova. Ho organizzato corsi in tedesco nella scuola e tutto si è svolto sotto la mia responsabilità. Non avrei mai pensato di farcela e di aver successo con tutti i progetti. A causa della lingua è stato tutto molto difficile all’inizio, ma avercela fatta è la conferma di essermi migliorato personalmente e spero che qui a Ramstein resti qualcosa di buono del mio lavoro. Inoltre fin dall’inizio volevo migliorare il mio tedesco e penso che abbia funzionato, anche se mi serve ancora un’interprete quando devo tradurre lo “Pfälzisch”, il dialetto del Palatinato.
“Dove te ne andrai?” è la domanda che ci facciamo quando ci dobbiamo dare un “addio” o, in questo caso, un “arrivederci”. Abito a Ramstein, ma adesso la vita continua. Mi trasferisco a Berlino, dove lavorerò all’assistenza clienti per la più grande piattaforma turistica del mondo. Di Ramstein mi rimangono tanti bei ricordi delle care persone che mi hanno aiutato, dei bambini con i quali mi sono divertito e arrabbiato, dei rifugiati e delle loro storie, del festeggiare e del partecipare insieme, dei nuovi amici con i quali rimarrò in contatto. Mi trasferisco a Berlino, la grande capitale tedesca, dove è facile avvertire la solitudine, ma non sarà questo il caso, perché tutti questi bei ricordi vengono a Berlino con me.
Mi congedo con un enorme Grazie a tutti voi e con la speranza che un giorno ci rivedremo! Arrivederci
Ramstein!
Gabriele Sabatini