Domenico, partecipante al progetto “Moving ideas forward: guidance to successful youth organisations”, ci invia un resoconto della sua esperienza.
Il progetto si è tenuto tra il 14 e il 21 Ottobre a Podgorica (Montenegro) ed è stato finanziato dal Programma Erasmus+.
Il progetto coordinato da European Dialogue e Mladiinfo Montenegro ha affrontato una serie di sfide comuni che ogni organizzazione giovanile si trova ad affrontare. Le associazioni organizzatrici hanno messo a disposizione la loro esperienza nell’identificazione delle principali attività da svolgere nella gestione degli enti del terzo settore quali progettazione, fundraising, comunicazione e lo sviluppo di reti internazionali e i temi su cui focalizzarsi come la democrazia organizzativa, la leadership, la motivazione dei volontari, l’inclusione delle minoranze e delle persone svantaggiate e , l’antidiscriminazione.
Ho scelto di partecipare a questo scambio perché volevo implementare le mie conoscenze e abilità nell’ambito del fundraising e della progettazione europea.
I primi giorni dedicati al team building sono stati funzionali alle attività dei giorni seguenti, rendendo il gruppo affiatato e propositivo portandolo a confrontarsi e a condividere le proprie esperienze e realtà di provenienza. La settimana del progetto è stata articolata seguendo una doppia divisione in differenti gruppi: un primo lavoro di gruppo è stato di presentazione della propria sending organization per mettere alla prova la prima parte teorica sul mondo delle realtà associative, dalla nascita all’implementazione delle stesse.
La seconda parte, che doveva essere il focus dello scambio, è stata dedicata al lavoro di gruppi divisi per aree di interesse dei partecipanti riguardo la progettazione, il fundraising e la comunicazione. Grande importanza è stata data alla restituzione alla fine di ogni attività per rafforzare i concetti e le buone pratiche imparate e utilizzate.
I circa 40 partecipanti, provenienti da Armenia, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovin, Francia, Italia, Montenegro, Slovacchia e Svezia, avevano un’età dai 18 ai 31 anni. I partecipanti hanno portato la propria esperienza nelle attività realizzando quello che è uno degli obiettivi fondamentali di questo tipo di esperienza ovvero il rafforzamento del sentimento di cittadini europei che si uniscono, scambiano e si contaminano con le proprie diversità.
Secondo lo spirito di questi progetti la metodologia utilizzata è stata quella dell’educazione non formale che organizza l’apprendimento come un duplice processo con le persone che attraverso l’interazione imparano le une dalle altre. Con gli organizzatori della hosting nel ruolo di entusiasti e precisi facilitatori che hanno sviluppato l’interazione e quindi l’apprendimento con workshop, giochi di ruolo e laboratori creativi.
Alla fine della settimana posso ritenermi soddisfatto sebbene l’esperienza sia stata piuttosto diversa da come me l’aspettassi. Mi è dispiaciuto non aver incontrato colleghi fundraiser con cui poter scambiare in maniera più approfondita nuova conoscenza e buone pratiche. Sono stato appagato dalla crescita personale che anche una breve esperienza come questa riesce a produrre con la carica di innovazione ed originalità che ogni partecipante porta con sé.
Last but not least colgo l’occasione per ringraziare Scambieuropei per avermi selezionato, insieme ad altri 4 giovani preparati ed entusiasti, consentendomi di partecipare a questa nuova esperienza di multiculturalità.
Domenico Guerra