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Una casa a Gaziantep

Federica ha partecipato al progetto “GIVE 2 – Gaziantep Inclusion by Volunteers from the EU”, progetto di volontariato co-finanziato dal Programma Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea.

Gaziantep, Turchia – Estate 2022


Nel corso della mia vita mi sono abituata a chiamare “casa” qualunque posto mi abbia ospitato per più di cinque giorni e per questo motivo anche Gaziantep ha potuto assumere la dicitura di “casa mia”, grazie a quei quarantacinque giorni dell’estate 2022 che ho trascorso nella Mesopotamia turca.


Iniziata come un’avventura post-laurea insieme ad un’amica, l’esperienza a Gaziantep – ed all’interno di GEGED – si è presto trasformata in una vera e propria esperienza di vita, la quale è stata costellata da momenti allegri e spensierati, ma anche da attimi più intensi ed impegnativi.

Certo, non è stato subito semplice abituarsi a questa “nuova a casa”: tutto d’un tratto ti ritrovi a vivere con altre ventiquattro persone provenienti da diverse zone d’Italia, da differenti paesi dell’Europa e del Nord-Africa e a condividere con altre sei ragazze una stanza piccolissima, in cui la privacy è diventato un concetto astratto ed assolutamente irraggiungibile. Eppure, anche quella cameretta “affacciata in piazza” e da cui dominavamo l’intero giardino, si è trasformata nel nostro piccolo rifugio in cui ci trovavamo tutte le sere, a raccontarci e a ridere tanto.
Da semplici coinquilini, siamo tutti diventati compagni di un nuovo tipo di quotidianità, fatta soprattutto dei sorrisi dei bambini e degli sguardi delle persone che l’hanno costellata e che custodisco gelosamente tra i miei ricordi.

Per me i quarantacinque giorni a Gaziantep non sono stati solo un’occasione per dare il mio contributo, per rimboccarmi le maniche, inginocchiarmi per guardare i bambini negli occhi ed interagire con loro e con i ragazzi turchi e siriani che prendevano parte alle attività che io stessa preparavo; questi quarantacinque giorni a Gaziantep, sono stati soprattutto un’occasione per calarmi all’interno di una cultura “lontana” e di viverla in prima persona non come semplice turista, ma come parte integrante del popolo che la anima.


Per questi motivi, sarò per sempre grata a Gaziantep e alla piccola-grande famiglia di GEGED per avermi ospitata e, soprattutto, per avermi fatta sentire “a casa”.


Con affetto,
Federica