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La mia esperienza come volontaria a Gaziantep – Ilaria Diboscco

Ilaria ha partecipato al progetto “GIVE 2 – Gaziantep Inclusion by Volunteers from the EU” in Turchia.
Il progetto è co-finanziato dal Programma Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea
.

Quando ho deciso di partecipare al progetto “Give 2” a Gaziantep mi trovavo in una fase particolare della mia vita contrassegnata da paure, insicurezze e preoccupazione per il futuro. Dopo una settimana dalla fine di questa esperienza ringrazio il giorno in cui ho deciso di partecipare. Questa esperienza, seppur breve, mi ha dato tanto in termini umani e professionali, ma soprattutto mi ha restituito una cosa preziosa che la pandemia mi aveva portato via: la possibilità di conoscere persone meravigliose, culture e contesti diversi e straordinari come la Turchia e la cultura siriana.

Il volontariato in sé, e le attività ad esso correlate, sono stati stimolanti, interessanti e spesso mi hanno messo duramente alla prova, ma il bilancio finale è totalmente positivo. Portare avanti determinate attività per tutta la durata del progetto e vedere qualche piccolo risultato alla fine del percorso è stato motivo di grande orgoglio e soddisfazione, ed è uno dei regali più grandi che questa esperienza potesse donarmi.
Inoltre, questa esperienza mi ha dato l’opportunità di immergermi completamente nella cultura turca, nelle sue abitudini ed usanze, nella sua famosa tradizione culinaria e di conoscere un po’ anche la cultura e le tradizioni siriane, grazie alla numerosa presenza di siriani nella città e anche grazie ai volontari siriani con cui ho avuto la possibilità di confrontarmi e lavorare.

L’associazione per cui abbiamo lavorato e che ci ha ospitato è diventata una seconda famiglia, attenta alle nostre esigenze, sempre presente nel momento del bisogno e con la quale abbiamo condiviso tanti momenti belli e indimenticabili.
Con tutti i volontari si è da subito instaurato un bel rapporto, fatto di fiducia e rispetto reciproci, ma anche di tanto divertimento e condivisione. Con alcuni di essi ho condiviso dei fantastici weekend alla scoperta di posti formidabili che la Turchia ha da offrire, come ad esempio le città curde di Dyarbakir e Mardin, o l’esperienza mozzafiato in Cappadocia, o ancora il suggestivo weekend a Sanilurfa e Gobekli Tepe. Tutte le settimane era d’obbligo la passeggiata in centro a Gaziantep per sorseggiare un cay e assaporare un favoloso baklava in compagnia. E che dire delle interminabili ore passate al bazar alla ricerca di pezzi unici d’artigianato!

Insomma questi 45 giorni sono stati per me un’esperienza indimenticabile, che consiglierei vivamente di fare, Gaziantep e GEGED hanno tanto da offrire, così come i bambini siriani e le loro famiglie e tutti i ragazzi e le ragazze con cui abbiamo svolto delle attività. Vorrei concludere il racconto della mia esperienza con qualche foto che testimonia un po’ quanto ho appena espresso a parole.

In queste foto invece siamo in una classe con dei piccolissimi bambini siriani a fare le formine con la pasta di sale e a pitturarci la faccia a vicenda.

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