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Henok e il progetto GIVE3

Henok ha partecipato al progetto “GIVE 3 – Gaziantep Inclusion by Volunteers from the EU”, co-finanziato dal Programma Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea.

GIVE 3 coinvolge in totale 40 volontari italiani e turchi in attività di orientamento sociale a Gaziantep rivolte alla comunità, ai bambini e giovani siriani e turchi. Il progetto vuole quindi contribuire alla creazione di un dialogo  aperto che porti a un atteggiamento più inclusivo .

“Sono Henok e ho appena terminato il progetto di volontariato di breve termine nella città di Gaziantep, Turchia

Nonostante sia già passata una settimana dalla fine del progetto mi sento ancora con la testa e le emozioni a più di duemila chilometri di distanza rispetto a dove mi trovo in questo momento.

Sono sinceramente entusiasta di aver partecipato ad un progetto come questo, ho avuto la possibilità di incontrare persone di paesi, culture, generi ed età differenti e nessuna di queste differenze mi è sembrata limitante nel creare dei rapporti di scambio, che sia uno scambio prettamente di informazioni o uno scambio più intenso. Vivere con degli sconosciuti non mi ha mai fatto paura, tanto meno in questa occasione, quarantacinque giorni per quanto mi riguarda sono volati: tra le attività, i viaggi fuori porta, le cene insieme, i momenti passati da solo quasi non ti rendi conto di come le giornate stiano passando, anzi stiano metaforicamente volando. Alla fin dei conti di queste giornate ciò che ti rimane impresso sono leggere sensazioni, di ciò che hai vissuto e di ciò che hai imparato.

Mi sento migliorato sotto vari aspetti e devo questo miglioramento sia all’esperienza del progetto sia alle persone che ho incrociato in questo mese e mezzo. La mia parte preferita delle giornate era tutto ciò che riguardava le attività, dalla preparazione insieme alle altre volontarie allo svolgimento con i beneficiari, che in questo caso potevano essere bambini di cinque anni o ragazzi che potevano avere la mia età a volte anche un po’ di più. Nonostante ci fosse un problema evidente di comunicazione, non mi sono mai trovato in difficoltà, dato che avevamo tutto il supporto necessario da parte dei volontari locali, che oltre ad essere stati fondamentali con il tempo posso dire che sono diventati parte integrante delle nostre giornate, come amici a volte come una grande famiglia.

Mi sono sentito molto connesso con il territorio che circondava Gaziantep e devo dire che ogni volta che c’era l’occasione giusta cercavamo di esplorare più città possibili, consiglio a chiunque si trovi in quel territorio geografico di visitare le città di Sanliurfa, Mardin, Midyat accomunate da una ricca storia e da un mix di popoli che hanno vissuto e ancora oggi vivono insieme.

Un aspetto simpatico è stato il nostro approccio con l’apprendimento della lingua turca, ancora oggi molto ostica per quanto riguarda il mio rapporto con essa, nonostante apprezzi i suoni delle parole quando ascolto le canzoni o semplicemente una conversazione, il mio livello si può considerare A0. Sarà una sfida per il futuro, perché sono convinto che io e la Turchia ci vedremo di nuovo, magari fra un anno, magari fra dieci, chi lo sa.

In conclusione vorrei ringraziare entrambe le associazioni che mi hanno permesso di partecipare a questa piacevole esperienza.

Henok Lo Polito

Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.