Di solito quando si va all’estero si hanno sempre storie pazzesche e divertenti da raccontare ai propri amici, per questo voglio raccontarvi la mia storia “divertente”:
Sono andata in Italia per Natale e dopo aver mangiato tanti dolci ed essermi divertita con la mia famiglia e i miei amici è arrivato il momento di ritornare al mio progetto SVE.
Dovevo prendere il volo da Roma a Belgrado e dopo prendere il bus per Sombor. Così sono andata in aeroporto e ho salutato la mia famiglia pensando che in meno di due ore avrei raggiunto la capitale serba senza alcun problema.
Qui inizia la mia “avventura”. A causa della nebbia il pilota dell’aereo non è potuto atterrare a Belgrado, così io e tutti i passeggeri siamo finiti a Podgorica (la capitale del Montenegro) e abbiamo aspettato 5 ore dentro l’aereo.
L’unica cosa che ho potuto vedere era la vista dell’aeroporto dal mio posto.
Ma non è tutto.
Dopo diversi tentativi una voce metallica ha annunciato che saremo dovuti ritornare a Roma, cambiare aereo e ripartire sperando di arrivare a Belgrado.
Così dopo 13 ore sono finalmente arrivata in Serbia!
Di solito si dice che il viaggio è più importante della meta ma, in questo caso, ho apprezzato di più l’arrivo che il tragitto.
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