Vai al contenuto

SVE a Samara: un bilancio dei miei 9 mesi

Concluso il mio periodo di volontariato al Samara Waldorf Kindergarten e al Samara Jewish kindergarten Makkabi nella cittadina russa di Samara, è tempo di fare qualche bilancio di questa esperienza.

Il progetto mi ha vista coinvolta nell’implementazione di attività pedagogiche innovative, quali la realizzazione di giocattoli, la lettura, l’ascolto di musica, la pittura e il teatro, sempre sotto il coordinamento dell’organizzazione Lastochki, che si è sempre presa cura dei miei bisogni logistici e pratici.

asilo

Gli obiettivi che il progetto si proponeva di raggiungere erano vari e vasti, ma adeguati alla durata del progetto. A memoria, i principali erano sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza e la coesione, oltre alla promozione della mobilità giovanile tra l’ovest e l’est Europa per favorire il contatto tra le due culture e la reciproca comprensione.

Fini ambiziosi e generali, che si sono fortunatamente concretizzati in un’attività circoscritta, stimolante e coerente con gli indirizzi di massima del progetto.

Questa esperienza mi ha insegnato davvero mille cose. Ho migliorato molto il mio inglese, lingua che ho usato di continuo per parlare con gli altri di me, della mia cultura e per sapere di più da loro della cultura russa. Lavorando in un asilo, ho imparato moltissime cose sulla comunicazione con i bambini, campo nel quale non avevo esperienze sostanziali; può sembrare strano, ma sento di aver potenziato fortemente la mia abilità linguistica: ora so comunicare efficacemente con un tipo di interlocutore i cui mezzi d’espressione prima mi erano sconosciuti. Ho imparato tutto questo dai bambini, giorno dopo giorno, ed è stato divertente ballare e danzare con loro, e imparare ad interagire.

Ho imparato molto sulla cultura e sulle persone russe: ho imparato che in Russia sorridere pubblicamente ti fa sembrare uno sciocco, ma che i russi, anche se appaiono così seriosi in pubblico, con gli amici si comportano in modo molto diverso e diventano persone divertenti e chiacchierone. Ho imparato che i russi amano il teatro, e che lì, a differenza che in Italia, costa poco andarci. E così anche io ho imparato quanto sia bello il teatro.

Ho imparato ad adottare strategie di problem solving coerenti con le sfide che ho affrontato ogni giorno. Ho imparato anche ad usare i grafici e i disegni in modo semplice per spiegare ai bambini cose difficili, come la matematica, e soprattutto ho imparato mille tattiche per attirare la loro attenzione e per gestirli. Lavorare all’asilo mi ha aiutata a sviluppare la mia creatività, ad essere proattiva e a programmare attività.

Ho adorato questo progetto, e ho apprezzato enormemente la possibilità di mettere in atto le mie idee ed iniziative. Nella mia permanenza a Samara ho cercato di portare avanti un progetto per fare in modo che i volontari fossero impiegati nell’insegnamento dell’inglese ai bambini dell’asilo.  Di solito questa è un’attività abituale negli asili russi, ma essendo le strutture in cui ho prestato il mio servizio pubbliche, non avevano abbastanza fondi per permettersi un insegnante stabile. Credo che sia un’idea lavorativa stimolante e soddisfacente, sebbene mi renda conto dei possibili ostacoli a una piena implementazione di un progetto di tal genere: primo tra tutti il fatto che spesso i volontari si fermano qui per periodi brevi, in secondo luogo il fatto che molti di essi non conoscano il russo, o almeno non quanto servirebbe. Sono convinta però che questa sia una tematica su cui i due kindergarten potranno lavorare nell futuro, magari stabilendo dei parametri di scelta dei volontari più stringenti e selettivi.

Nel complesso, la mia esperienza a Samara è stata assolutamente positiva.