“Di primo acchito si potrebbe pensare a due mesi come un tempo irrisorio e troppo piccolo per poter poi tornare a casa avendo capito qualcosa in più del mondo o per sentirsi quantomeno parte di un cambiamento positivo.

Difatti tornata a casa, di fronte al mio pc, nella mia stanza mentre scrivo queste righe, sono sempre io, ma diversa. E questo è l’effetto che fanno gli scambi in senso lato, e quanto più si è generosi e disposti a dare, tanto più si rimane sì uguali, ma trasformati. Perché si crea un circolo virtuoso per il quale quanto più si è disposti a dare tanto più si riceverà.
Ebbene, io e la Catalogna in questi minuscoli 59 giorni ci siamo scambiate tanto. L’immagine connessa ad uno dei principali dei valori che ho acquisito durante questa esperienza per i corpi europei di solidarietà (ESC), e che meglio sintetizza anche il proposito cardine che a mio parere si prefigge di attuare l’Europa finanziando questi progetti, è quella delle braccia unite a fortezza delle torri umane catalane. Vere e proprie altissime torri di esseri umani tutti diversi per caratteristiche fisiche, genere, provenienza, magari fede, eppure tutti sistematicamente uniti a formare tanti mattoni della stessa torre, per raggiungere e tendere verso il cielo. Torri organizzatissime e non sprovvedute, in cui i più piccoli in età stanno in alto sorretti da una stabile base e protetti dalla stessa rete umana di cui fanno parte.

Che cosa ho fatto io come volontaria non è interessante tanto quanto capire e attuare questo: l’importanza – vitale in questo mondo – di ‘’hacer piña’’ o in catalano ‘’fer pinya’’per raggiungere e proteggere quei diritti umani di dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia. La catalogna me l’ha fatto capire in tanti modi e nel dettaglio vorrei ringraziare i ragazzi del centro giovani La Roma di Barberà del Vallès e le persone di TACCbcn che hanno accolto me e i miei compagni di avventura come membri di passaggio della loro squadra.

Ai ragazzi e le ragazze come me vorrei dire di non avere dubbi sul partire se sono indecisi/e, ancor meno se sembra per qualsivoglia ragione ‘’troppo tardi’’.
Un saluto di pace, Miriana”
